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ODE
II ANNO 13 maggio 2022
Buongiorno a
tutte a tutti sono Paola Nucciarelli della Biblioteca delle Donne di
Soverato e insieme alla Vicepresidente Ketty Fragalà, alla socia
Nuccia Fragalà e Francesca Labonia vi diamo il benvenuto. Vi saluta
anche la socia Maria Grazia Riveruzzi che è assente per problemi
personali.
Diamo il
benvenuto alle socie della Biblioteca delle Donne, alle scuole di
Soverato: la scuola media Ugo Foscolo, il Liceo Scientifico A.
Guarasci, Istituto Tecnico Economico Calabretta, Istituto Maria
Ausiliatrice, Oratorio Salesiano e la scuola media Scopelliti di
Girifalco. Ringraziamo le docenti Loredana Gargiullo, Emanuela
Pennacchi, Alessandra Merola, Rossella Badolato, Patrizia Tropeano,
Suor Roberta Pica, Loredana Ciccaglione, Francesca Labonia e il
direttore dell’Istituto salesiano Don Mimmo Madonna per aver
collaborato con noi. Salutiamo Il presidente del consiglio comunale
Emanuele Amoruso
e l’assessora all’Istruzione Daniela
Prunestì.
Oggi
siamo qui per parlare di ambiente.
L’uomo
nella sua visione androcentrica pensa di essere il centro
dell’universo. Nella realtà, è solo una fra milioni di specie che
popolano il pianeta e che formano la comunità dei viventi.
Il
cosiddetto padrone della Terra è solamente uno dei suoi condomini
più spiacevoli e molesti.
Dal
momento della sua comparsa, circa 200.000 anni fa, l’homo
sapiens è
riuscito nella difficile impresa di cambiare così drasticamente le
condizioni del pianeta da renderlo un luogo pericoloso per la sua
stessa sopravvivenza: degrado
ambientale, inquinamento, deforestazione, distruzione dei suoli,
agricoltura monoculturale, fertilizzanti chimici, carestie… la
catastrofe in atto è globale e stiamo assistendo alle fasi finali
del cataclisma imminente.
Da
qualche decennio noi donne guardiamo al problema del degrado
ambientale con una prospettiva che si misura con la consapevolezza
dei disastri compiuti dall’uomo patriarcale, coloniale, dominatore,
espressione di una cultura che attacca i corpi delle donne e le
risorse del pianeta come fossero proprietà privata.
Come
ha scritto in modo incisivo Françoise
D'Eaubonne:
“O noi donne non accettiamo più che gli uomini depredino il nostro
corpo e poi anche la natura, oppure non ci salveremo come umanità”.
Il
movimento ecofem - ecologia più femminismo - deve essere
visto come cultura non violenta che si muove contro le pratiche
oppressive, a favore di una società libera dalle gerarchie, in cui
tutti gli esseri viventi interagiscono allo stesso modo e sono
trattati come parti di un organismo comune, la Madre Terra.
Acquisire
una coscienza profonda delle nostre origini, del nostro presente e
del nostro futuro significa acquisire piena consapevolezza
dell’interconnessione con ogni singola pianta, animale e vita
umana, che forma un corpo unico col pianeta.
L’ecofemminismo,
mette in risalto l’interconnessione di tutte le forme di vita,
offre una teoria etica basata sull’inclusione e sulle relazioni
armoniche di interdipendenza esistenti tra ogni essere vivente.
Pensiamo
che gli uomini e le donne dovrebbero indirizzare le proprie energie
verso un nuovo modo di vivere,
non più finalizzato all’accumulo del capitale e
all’antropocentrismo, ma verso
un modus
vivendi
armonico
ed equilibrato verso tutte le specie viventi in
una prospettiva “ecocentrica”.
Abbiamo
voluto ripetere quest’anno l’esperienza del 2021 con il concorso
“Ode alla madre Terra” per
coinvolgere nuovamente i ragazzi/e al rispetto della Natura e
stimolare in loro il senso di appartenenza a quel corpo di Madre,
origine di vita e fonte di nutrimento che è il nostro pianeta
Terra. La guerra, causa di ulteriore degrado umano e
ambientale, è stato il soggetto privilegiato di diversi lavori a
testimonianza di quanto i/le giovani siano colpiti/e e preoccupati/e
dall’attuale conflitto fra Russia e Ucraina.
Vogliamo
e dobbiamo tenere viva la speranza che le giovani generazioni, eredi
in un
momento così delicato per l’ecosistema,
trovino il modo per
salvaguardare il pianeta e salvare la vita di tutte le specie
viventi.
Paola
Nucciarelli
Presidente
BDS
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